Le comunità social accorciano le distanze o provocano un allontanamento tra persone vicine?
Nei social media ogni utente racconta se stesso e allo stesso tempo partecipa attivamente, con like e commenti, alle storie dei suoi contatti.
Le possibilità sociali sono tantissime, ognuna ha un preciso ruolo. Usiamo Facebookper condividere foto, notizie e stati d’animo; twittiamo per seguire gli #argomenti e i @personaggi che più ci interessano; con Pinterest e Tumblr possiamo creare bacheche personali di immagini e grazie alle cerchie di Google+ comunichiamo in modo diverso a seconda che si tratti di amici, colleghi o familiari.
Ogni community è diversa dalle altre, ma tutte hanno un fondamentale punto in comune: la distanza non conta. Ovunque ci troviamo possiamo scrivere un post su Facebook, caricare una foto su Instagram o commentare un tweet. In questi luoghi virtuali troviamo apprezzamenti e offese, dibattiti e litigate, così come succede in strada o al bar. Ma manca un importante aspetto: il linguaggio non verbale. Il tono della voce e la mimica associati al linguaggio colloquiale possono fare assumere significati molto diversi. Come essere sarcastici e ironici? Come chiarire un punto senza offendere gli altri utenti? La soluzione è data dalle emoticons: una faccina può dire più di tante parole, problema risolto 😉
Da un certo punto di vista i social network, forse, facilitano i contatti: l’interazione con gli altri utenti è istantanea e senza barriere; ad esempio quando scriviamo ai nostri amici on-line non ci preoccupiamo del nostro aspetto e spesso quando navighiamo in queste comunità virtuali nel mentre
mangiamo, guardiamo un film o ascoltiamo la musica.
Può anche succedere che dal virtuale nasca una comunità reale. È il caso della Social Street di Via Fondazza a Bologna: da un gruppo su Facebook è nata una comunità di persone che vivono nello stesso quartiere. Ecco la fusione dell’on-line e dell’off-line: i momenti di discussione sono face to face, e il social network è il punto per chiedersi favori (“mi presti il trapano?”) e per condividere eventi e ogni tipo di curiosità. Una comunità virtuale grazie alla quale impariamo a conoscere i nostri vicini di casa, completamente ignorati fino a quel momento.
Probabilmente virtuale e non virtuale sono la stessa identica cosa. Organizziamo la nostra rete sociale attraverso alcuni social network: vediamo su Facebook un evento che ci interessa e decidiamo di parteciparci; durante lo stesso evento scattiamo delle foto che poi condividiamo on-line. Il virtuale è nel reale e viceversa; entrambi fanno parte della nostra vita, entrambi in qualche modo ci rappresentano. E se è così, perché le regole di comunicazione che valgono nell’off web non dovrebbero funzionare anche nell’on web?
Le comunità social sono un modo per condividere passioni e interessi, per confrontarsi e arricchirsi, ma non devono diventare il nostro unico mondo. Godiamoci le meraviglia del web con i piedi ben ancorati nella nostra realtà.