Da un po’ di tempo oramai siamo passati da comunicazione verbale a non verbale anche se a volte le faccine delle emoji e stickers comunicano più di mille parole scritte 😊
La mancanza di presenza fisica ha aumentato il bisogno di esprimere le proprie emozioni anche con delle espressioni “visive” che enfatizzino i nostri concetti.
Ecco perché un ok spesso viene sostituito da un pollice in su, o per esprimere un sentimento di amore viene anche aggiunto un cuoricino o un bacio.
Alcuni ragazzi intervistati hanno dichiaratamente ammesso che le immagini ormai superano le parole in ogni circostanza, e d’altronde non si potrebbe farne a meno dato che su vari social siamo totalmente invasi: Facebook, Messenger, Instagram, Whatsapp sono solo alcuni social che hanno permesso questo autentico cambio di marcia.
Le faccine hanno rivoluzionato il modo di comunicare prima fra utenti raggiungendo un tale riscontro di pubblico fino ad essere attuate in alcune strategie di marketing.
Ogni giorno circa 41 miliardi di stickers digitali vengono condivisi nelle app di messaggistica istantanea e 6 miliardi nelle app mobile.
Ovviamente i grandi brand non potevano rimanere a guardare ed infatti nelle strategie di marketing anche nel 2016 l’incremento delle campagne con l’utilizzo delle emoji di grandi brand è stato pari al 609% rispetto all’anno precedente, con un invio medio di 800 milioni di faccine marchiate inviate.
Una delle più grandi campagne strategiche che ha inserito le emoji in un piano di marketing è stata quella strutturata per il lancio del film Guerre Stellari episodio 7: ”Il risveglio della forza”, per il quale Twitter realizzo delle star Wars Emojis, pensate per il lancio del film.
Per poterle utilizzare era necessario avere un account twitter ed utilizzare gli appositi hashtag.
Da un lato questa strategia aiutò a facilitare l’utilizzo delle emoji ma ovviamente dall’altro rimaneva veicolato il messaggio necessariamente su Twitter limitando altre forme di comunicazione.
