Evoluzione della pubblicità

Che cos’è la pubblicità?

 

La pubblicità ha origini antiche perché da sempre l’uomo ha avuto l’esigenza di propagandare e rendere nota una determinata attività o un prodotto specifico.

Generalmente quando si parla di pubblicità si pensa subito ad una particolare tipologia di comunicazione di massa che si rivolge a tutti, indistintamente.

In realtà questa rappresenta non un fine, ma un mezzo, uno strumento per comunicare o nello specifico, un ponte tra domanda, offerta e consumatore.

Infatti, già nel 1927 Henry Ford, il padre dell’industria moderna, affermava che la pubblicità è l’anima del commercio e chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”, due affermazioni altamente veritiere che oggi rappresentano un mantra per qualsiasi creativo che si rispetti. 

Oggi il mercato è cambiato e fare pubblicità non significa solo comunicare, ma applicare una precisa strategia di marketing (solitamente gestita da un team di professionisti che fanno parte di un’agenzia creativa) che punti a sollecitare soprattutto l’emozionalità dello spettatore o del potenziale cliente.

 Ognuno di noi tende a ricordare maggiormente ciò che lo ha colpito, fatto piangere, ridere o sognare, in breve, ciò che lo ha emozionato, facendogli vivere un sentimento più o meno intenso, anche se si tratta di una rèclame di soli 30 secondi.

Le campagne pubblicitarie online e offline oggi sono quasi tutte basate su una storia, un racconto generalmente di breve durata, che tende a catturare l’attenzione degli utenti, senza rischiare di annoiarli.

In questo modo il brand non sembra invadente, assillante o molesto, ma appare impercettibile, quasi invisibile anche se è comunque presente nella storia che si vuole raccontare.

Con questo non si vuole dire che l’azienda smette di vendere il suo prodotto, ma semplicemente che lo fa in maniera diversa, applicando un nuovo tipo di approccio basato essenzialmente su una particolare strategia che è il marketing emozionale.

“Desidero quindi compro” rappresenta la logica alla base della quale vengono definite le nuove branding strategies che aumentano la consapevolezza (awareness) che un cliente ha nei confronti di un’azienda.

Qualsiasi creativo che si rispetti sa che per creare delle buone campagne pubblicitarie non basta solo un buon prodotto, ma occorre una buona strategia che anticipi i bisogni inconsci dell’utente, soddisfacendoli.

Un consumatore che, pur essendo sempre più informato ed esigente, ha ancora bisogno di vivere l’emozione di un sogno, un desiderio spesso racchiuso in uno spot da 30 secondi, che aspetta solo di essere acquistato per diventare realtà.

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