Mark Zuckemberg, CEO di Facebook, l’aveva annunciato: non più solo like, probabilmente, nel prossimo futuro sul social più usato. E molti hanno cominciato a fantasticare sull’introduzione di un pollice verso, per dire “Non mi piace”. Chi conosce bene il social network ben sa che un gesto negativo a disposizione dell’utente sarebbe stato poco affine alle dinamiche abbastanza perbeniste di Facebook. Nemmeno i mega-esperti avrebbero però immaginato qualcosa come quella che è stata annunciata e che da poche ore è in fase test per gli utenti di Irlanda e Spagna.
Facebook Reactions, questo il nome, mette a disposizione una serie di “faccette” integrative al più classico tasto “Mi Piace”: prima di tutto un cuore (probabilmente la reazione più ambita e di valore, nel prossimo futuro), poi una serie di emoticon. Quella felice, quella entusiasta, quella stupita, quella triste, quella arrabbiata. Un modo senza dubbio più discreto e allo stesso tempo simpatico per raccontare le emozioni sul social blu; resta il dubbio e la curiosità su come potrebbe cambiare il linguaggio a cui tanto eravamo abituati: “Ieri ho pubblicato un post che ha ricevuto due like, sei cuori, uno yay! e due wow…”. Un modo di parlare non proprio immediato, ma sul web – in genere – ci si abitua poi un po’ a tutto.
Spagna e Irlanda stanno provando la nuova funzione in questo momento. Sono state scelte principalmente per due motivi: in questi due Paesi si parlano le lingue più usate dagli utenti Facebook (spagnolo e inglese) e per il ristretto numero di utenti rispetto ad altri Stati di madrelingua inglese o hispanohablantes.
Dal punto di vista di chi si occupa di campagne sponsorizzate su Facebook, l’introduzione di Reactions sembra essere un’interessante novità per capire le emozioni degli utenti; potrebbe però complicare le cose in un primo momento: algoritmi da ricalcolare, funzioni da integrare e nuove operazioni e trucchi da imparare.