Press Pause Play-Trailer. from runnin´space… on Vimeo.
Il rapido evolversi delle tecnologie digitali ha portato in questi anni l’ingigantimento di una categoria professionale da sempre ambitissima: quella degli artisti. O per lo meno questo è quanto pensano tutti coloro che, dotati di una webcam, di un software musicale o di un blog, danno libero sfogo alla propria creatività con la speranza di essere visti (non più “scoperti” come si usava dire un tempo), essere sharati (una volta si diceva “condivisi”) un numero sufficiente di volte per diventare… “famosi”. Sì, perchè invece la parolina magica che ronza nella testa di chi ha voglia di emergere è rimasta sempre la stessa.
Eppure a ben guardare quello a cui assistiamo assomiglia sempre di più ad un assordante rumore di fondo nel quale è difficile distinguere le frequenze più virtuose. Il problema è il tempo e la modalità con cui oggi fruiamo i contenuti. I prodotti artistici “main stream” devono poter essere rapidamente riconoscibili, facili da memorizzare e veloci da consumare. Per questo hanno sempre più successo cose che assomigliano a qualcosa che abbiamo già visto (e per questo riconosciamo e memorizziamo più facilmente) oltre a tutto ciò che riesce a strapparci un attimo di attenzione in un mare di voci, facce, messaggi aggrovigliati intorno a esistenze sempre più touch.
PRESS PLAY PAUSE è un bel documentario che ci racconta le opportunità e i limiti di questo “Rinascimento Digitale”. Ve lo consiglio. Questo il link per vedere la versione integrale.